Il turismo, inteso come fenomeno di cultura di massa, ebbe origine con il famoso Grand Tour. Un tempo viaggiare era un privilegio delle sole famiglie ricche, in particolare di quelle inglesi, francesi e tedesche. L'Italia rappresentò una tappa essenziale di questo percorso formativo.
Nel XVIII secolo, il Bel Paese, con il suo ricco patrimonio di monumenti, diventò una delle mete più ambite d'Europa. I viaggiatori dell'epoca ebbero l'opportunità unica di vedere da vicino le meraviglie dell'antichità e dell'arte barocca a Roma, l'architettura palladiana a Venezia e le espressioni neoclassiche a Napoli. Videro anche le rovine di Pompei ed Ercolano, ritrovate nel 1738.
Molti viaggiarono anche in Sicilia, dove furono affascinati dai suoi vulcani e dai tesori lasciati dai Greci e dagli Arabi.
Tra i viaggiatori famosi del Grand Tour ci fu Lord Byron, il poeta inglese, che passò un periodo a Venezia dal 1816 al 1819. Qui iniziò a scrivere il suo "Don Giovanni".
Anche molte donne fecero questo viaggio culturale, tra cui Mary Shelley, la celebre autrice di "Frankenstein", la quale esplorò l'Italia con grande interesse.
Un vero e proprio testimone del Grand Tour fu lo scrittore tedesco Goethe, che durante il suo soggiorno in Italia scrisse il famoso "Viaggio in Italia".
Goethe attraversò l'Italia da nord a sud, visitando città come Verona, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Palermo.
Visse per molto tempo a Roma, per la quale disse: "Lasciare Roma fu per me un grande dolore. Partii sapendo che non sarei tornato molto presto in questa città meravigliosa: la capitale del mondo".
Anche molte donne fecero questo viaggio culturale, tra cui Mary Shelley, la celebre autrice di "Frankenstein", la quale esplorò l'Italia con grande interesse.
Un vero e proprio testimone del Grand Tour fu lo scrittore tedesco Goethe, che durante il suo soggiorno in Italia scrisse il famoso "Viaggio in Italia".
Goethe attraversò l'Italia da nord a sud, visitando città come Verona, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Palermo.
Visse per molto tempo a Roma, per la quale disse: "Lasciare Roma fu per me un grande dolore. Partii sapendo che non sarei tornato molto presto in questa città meravigliosa: la capitale del mondo".
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